Alcuni artisti sono incontenibili, vedono arte ovunque posino lo sguardo e creano con qualsiasi cosa passi loro tra le mani. È questo il caso di Danilo Murtas, giovane artista di Muravera, classe ‘81.
Fin da bambino Danilo mostra una naturale predisposizione per la creatività, iniziando fin dall’asilo a disegnare utilizzando le matite colorate. È una passione, quella per il disegno, che non ha abbandonerà mai e che per lui rappresenta un modo per essere libero ed esprimere le proprie emozioni e passioni.

Rappresentavo e rappresento immagini che sono rimaste indelebili nella mia mente e nel mio cuore. È incredibile come a distanza di anni i temi siano ancora gli stessi… anche da bambino disegnavo musicisti, strumenti musicali, intere band musicali, ovili, pastori e animali. Tutti temi a me cari, attualissimi nella mia arte figurativa.

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A 14 anni Danilo si avvicina al mondo della musica e impara a suonare il basso e il contrabbasso. Il suo interesse per la musica è sempre maggiore ed esplora, col passare del tempo, tantissime sfere dell’universo musicale: partendo dal punk rock, fino al rock’n’roll, per poi arrivare all’Old Jazz, allo Swing e al Jive.

Il mio primo amore è stato il rock’n’roll che ho conosciuto subito da giovanissimo all’età di 10 anni lasciandomi folgorato per sempre!!! Da li la voglia di suonare uno strumento così mi sono innamorato del suono grave delle quattro corde. La sezione ritmica, l’anima della musica.

L’amore più profondo è soprattutto quello per la cultura del rock’n’roll degli esordi (1954) e tutto ciò che le gravita attorno: rock’n’roll bands, pin ups, rockers, greasers, juke box, hot rods & kustom cars, tiki culture, vintage monsters & robots, burlesque show.
È una passione viscerale quella per l’arte e la musica, che Danilo crede sia contenuta nel suo DNA.

Provengo da una famiglia di allevatori di capre, artigiani, musicisti. Ho fatto delle ricerche dei miei avi per capire chi sono e da dove arrivo. Mio bisnonno materno era organettista per passione, cugini di mio nonno suonatori di Launeddas, mio nonno paterno allevatore, artigiano per passione e grande appassionato di musica e poesie, nel suo tempo libero oltre a costruite arresoias, culleras e pipas de linna, decorare crocorigas de strexiu, faceva tascas de peddi, solitus (pippiolus) e suonava “su sonette a buca” (armonica a bocca).

 

Mamuthones e Issohadores danilo murtas

Il ritorno alle arti figurative

La musica non spegne però la passione di Danilo per le arti figurative e nel 2003 fa il suo debutto nel mondo dell’arte con una serie di quadri realizzati con una tecnica mista in alto rilievo, dei “quadri-scultura” con soggetti molto vicini al mondo del fumetto. Nella realizzazione Danilo usa materiali di vario genere: dalla plastica alla gomma, dal rame al cartone, costruendo uno stile che parte dall’assemblaggio della base e termina con le rifiniture finali.

Ho iniziato perché sentivo la voglia di raccontare e divulgare le mie più grandi passioni, il rock’n’roll e la Terra madre, la Sardegna. Da sempre porto avanti questi temi in tutte le loro sfaccettature.

Nonostante Danilo abbia subito diverse influenze da oltreoceano, il suo legame con la sua terra rimane forte.

Chi non è mai stato in questa magnifica terra potrà solo immaginare quanto sia potente il richiamo delle sue tradizioni e l’infatuazione che genera appena la si conosce.

 

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In questo periodo Danilo sta lavorando ad una collezione di quadri sulla cultura sarda, chiamata “Storie, riti, miti e leggende”. Ogni quadro è un pezzo unico che raffigura un racconto, reinterpretato da Danilo.

Dietro ogni quadro non ci sono solo immagini figurative ma c’è un’etica. Ad ogni quadro è allegata una storia scritta in tre lingue: sardo, italiano e inglese. Con questi quadri ho voluto personalizzare quella che oggi viene chiamata “tecnica dello spago” l’ho fatta mia usando materiali riciclati. Quindi oltre all’etica prima citata posso dire che i miei lavori vogliono sensibilizzare il lettore o l’acquirente al discorso del riciclo e rispetto dell’ambiente.

A chi gli domanda se sia possibile, in Sardegna, vivere di arte, Danilo risponde che è difficile ma non impossibile.

È vero non è facile ma non è impossibile. Come in tutti i campi bisogna impegnarsi, sacrificarsi, aver pazienza, non fermarsi e prima o poi dopo aver seminato si possono raccogliere i propri frutti. Bisogna crederci!

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Anche Danilo è partito dal basso, come la maggior parte di noi. Nessuna spinta o agevolazione.

Sono partito come tanti e continuo a fare gavetta, da quando ho iniziato ad oggi molte cose sono cambiate ma la strada e lunga. Devo studiare, sperimentare e non smettere mai di essere umile, imparare da chi ha più esperienza.

Quella di restare in Sardegna e costruire qui una piccola realtà è una scelta che Danilo Murtas porta avanti con consapevolezza e con un obiettivo ben preciso.

Prima ho parlato di etica ovvero valorizzare le nostre cose, la nostra cultura, salvarla e portarla avanti. Io stesso ho deciso di farlo qui in Sardegna, di non lasciare la mia terra, restare, resistere e mettere una bandiera e un picchetto. Penso di essere una piccola realtà non solo creativa ma anche lavorativa. Insomma esisto e sia i visitatori che indigeni mi possono trovare nel mio studio a Muravera. Questo lavoro sicuramente non mi ripaga economicamente come altri lavori ma mi sta facendo crescere come persona, sto instaurando rapporti umani con un’infinità di gente. Per me questo e’ la paga più bella.

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Ed è questo desiderio di conservare l’identità della sua terra che ha portato Danilo a dedicarsi al suo progetto attuale sulla lingua sarda.

Come già detto ogni lavoro è accompagnato da una storia, un testo scritto in tre lingue, questo l’ho sto portando avanti perché penso sia giunto il momento di salvare la nostra lingua che in tutti questi anni per una serie di motivi poco piacevoli è stata messa da parte o ancora peggio dimenticata. Credo che nella lingua sia conservata l’identità di un popolo e noi che l’abbiamo dobbiamo ritenerci fortunati, per questo sono convinto che il bilinguismo in Sardegna sia una ricchezza quanto la cultura, l’archeologia, l’artigianato, il turismo sostenibile.

Auguriamo a Danilo Murtas che il suo progetto riesca nel suo intento e speriamo che sempre più giovani riscoprano la bellezza delle tradizioni della nostra isola.