Suono di campanacci, maschere animalesche che si muovono armoniosamente, una folla catturata e gli occhi di Giuseppina Deiana fissi sul palco. Il giorno in cui Vinicio Capossela ha incontrato la tradizione sarda, Giuseppina Deiana, già appassionata di tradizioni locali e della pintadera, ha trovato la sua strada.

Un giorno durante un concerto di Capossela, nel pezzo in cui lui indossa la maschera del boes, mi sono innamorata: ho visto la magia dei movimenti, dell’andatura, dei suoni e dal giorno ho cominciato a studiare le maschere.

Dopo anni di studio e di interesse sempre più forte verso la tradizione, Giuseppina decide di dare il proprio apporto a questa cara passione seguendo la tradizione, reinterpretandola, aggiungendo la propria firma. Nasce così Antigos Incantos.

 Antigos perché volevo rappresentare qualcosa di antico legato alla tradizione sarda, e Incantos perché volevo descrivere il mistero delle maschere e dei nostri simboli, così carichi di storia.

Giuseppina ha usato diversi materiali per esplorare l’amore per le maschere e le tradizioni sarde: fimo, ceramica tessuti.

Ho iniziato lavorando il fimo, successivamente son passata alla ceramica perché volevo utilizzare un materiale naturale, quindi cosa c’è di meglio dell’argilla? Con il tessuto invece ho cominciato a lavorare solo qualche anno fa, prima producendo borseaccessori e poi mi è venuta l’idea di utilizzarlo per i gioielli.

La voce della Sardegna

Giuseppina spazia dai gioielli alla pittura, dalle borse alle ceramiche, portando avanti Antigos Incantos da sola, ma spera di riuscire ad aprire un laboratorio in collaborazione con una collega che lavora la pelle e, perché no, unire anche i loro progetti per creare qualcosa di ancora più speciale e incantato.

Con i miei lavori vorrei regalare un po’ della mia passione, un po’ della nostra terra, che è ricca di storia, di cultura e che in pochi conoscono. Fortunatamente, negli ultimi tempi, la passione per la Sardegna e per tutto quello che produce si sta rivalorizzando e questo mi rende davvero felice.

La Sardegna, spesso criticata per essere così ricca di tesori ma abbandonata, trova in Giuseppina e in altri artisti una voce così forte da richiamare a sé persone straniere e da risvegliare il cuore di chi la abita, come se la stesse scoprendo per la prima volta.

Molti turisti apprezzano la nostra cultura, ho avuto modo di capirlo esponendo d’estate nel corso Vittorio Emanuele e in un punto vendita in centro. Però devo dire che non posso lamentarmi dei sardi, perché da quando si sta riscoprendo sia l’artigianato che tutte le nostre origini lavoro bene davvero con tutti.

Creare e continuare a creare, studiare, scoprire e provare: Giuseppina non si ferma e ogni creazione che riesce a vendere è un passo in avanti non solo per sé stessa, ma anche per la tradizione sarda che porta nella sua arte con fierezza.

La reazione della gente mi appaga e mi stimola a creare ancora, senza dimenticare la base che è quella che ricorda in qualunque modo la Sardegna.

Oltre al sogno di poter aprire il proprio laboratorio, Giuseppina ha tante idee nuove che la porteranno a esprimersi in modi ancora differenti.

Per l’estate ho creato zainetti in cotone, e ovviamente non può mancare il sughero; prossimamente pubblicherò quelli lavorati con il tessuto del mio fornitore di Samugheo, un grande maestro, ma spero a breve di riuscire a seguire un corso di tessitura per poter anche creare qualche fantasia nuova.

Giuseppina, la nostra artista variegata, tra mercatini, vendite online e le esposizioni da Recyclerie e allo Spazio Sankara ha messo in luce la voce della Sardegna. Dai suoi inizi ad oggi, coi dovuti cambiamenti, ma con la passione che non muore mai.

Leggi un\'altra storia:  Alessia Mocci e Oubliette Magazine: tra follia e genialità

 

Foto di Rodolfo Serpi e Giuseppina Deiana