Barbara Hall sosteneva che la strada per la nostra destinazione non è sempre diritta: prendiamo il percorso sbagliato, ci perdiamo, ci voltiamo indietro, ma ogni passo ci permette di scoprire qualcosa in più su di noi e sulla nostra destinazione.

Alessandro Cau è un musicista la cui storia comincia con l’acquisto di una batteria e prosegue tra concerti, band e la ricerca continua della propria identità artistica e culturale, una ricerca che lo spinge ogni giorno a voler scoprire di più.

Non ho davvero idea di chi io sia, penso però che pian piano lo scoprirò.

Il percorso artistico di Alessandro comincia all’età di sedici anni.

Sono riuscito ad acquistare la mia prima batteria con i risparmi ottenuti grazie a qualche lavoretto estivo, era una Tamburo color vino, bellissima.

La sua avventura è iniziata: Alessandro forma le prime band e comincia a esibirsi davanti al pubblico. Allo stesso tempo porta avanti la sua formazione.

Sono sempre stato un’autodidatta, ma per dei brevi periodi ho preso lezioni.

Inizialmente mi hanno seguito degli insegnanti locali, Vizilio e Russo, poi ho cominciato a viaggiare per raggiungere gli insegnanti che sceglievo perché avevano delle caratteristiche che ritenevo utili per la mia formazione: Max Serra, Matteo Sodini, Cristiano Calcagnile, Michele Rabbia.

La svolta giunge attraverso la collaborazione con Gianfranco Fedele; nello stesso periodo Alessandro fonda la sua prima band “importante”.

La prima band importante per me è stata Le Susine dell’Orto di Nonno, poi trasformate nelle attuali Sunsweet Blues Revenge, band con le quali abbiamo iniziato a prendere seriamente la sala prove, suonare centinaia di concerti e fare i primi piccoli tour. Più o meno nello stesso periodo è iniziata la mia collaborazione con Gianfranco Fedele. Per anni, in maniera quasi ossessiva, ho ricercato materiali di uso comune, volevo trovare più possibilità sonore.

Cominciano gli anni della ricerca e delle contaminazioni, Alessandro frequenta il Laboratorio di Ricerca Musicale Permanente al Siena Jazz sotto la guida di Stefano Battaglia e sposta la sua attenzione dal Rock-Blues al mondo della sperimentazione. I cambiamenti sono molteplici e lo catapultano all’interno di tantissime esperienze.

Sono entrato  a far parte dell’orchestra di composizione istantanea Snake Platform, del Mauro Sigura Quartet, del duo Stun assieme a Fabio Cerina, Moti Mo, Undisco Kidd, Nick Rivera, del quartetto di Enzo Favata, ho lavorato intensamente assieme all’Associazione Hanife Ana per produzioni teatrali, laboratori, performance.

Nel 2014 Alessandro si trasferisce a Londra, che lo porta a confrontarsi con nuove realtà, a vivere esperienze indimenticabili, scoprire un mondo nuovo, fatto di persone, musica e artisti incredibili.

Ho avuto la possibilità di entrare nei Diagrams, andare in tour con Kid Millions, suonare con Charles Hayward (This Heat, Gongs), Geoff Barrow (Portishead), interagire con tante persone diverse provenienti da tutto il mondo, ma solo nel momento in cui sono salito sul palco del Barbican Centre con i Boredoms mi sono sentito davvero tremare le gambe. Poco dopo ho iniziato a suonare con Miles Cooper Seaton, altro incontro significativo. Da qua ho iniziato un nuovo percorso che mi ha connesso con i C+C=Maxigross e tutta la loro “famiglia”, con Marco Giudici (Halfalib), Adele Nigro (Any Other), la Trovarobato. Durante questi anni ho suonato in tour Europei, UK, Tunisia, Etiopia, Norvegia, Giappone, Serbia.

“Tutto questo mi fa sentire fortunato”

Alessandro ha scelto di vivere di musica dopo aver compreso di esserne profondamente innamorato, e ogni giorno costruisce il suo sogno e ricerca nuovi stimoli sonori.

Ho scelto di vivere di musica perché non potrei vivere facendo altro,  è una passione che mi mangia dentro, un rapporto di amore e odio,  difficilmente riesco a staccare.

Alessandro ha scelto di inseguire i suoi sogni, ma soprattutto ha deciso di essere libero e nonostante le tante difficoltà ogni giorno è felice di poter combattere per realizzare se stesso.

Spesso ho sentito persone più grandi di me rammaricarsi per non aver inseguito i loro sogni, persone talentuose che si son ritrovate, loro malgrado, imprigionate dentro lavori e vite che non avrebbero voluto scegliere. Ecco perché  ho deciso di inseguire i miei sogni, non voglio svegliarmi una mattina preda dei rimorsi. Faccio tanti sacrifici, ma creo il mio futuro e lo faccio col cuore, voglio decidere per me stesso, penso che questo sia impagabile.

Vivere di musica in Sardegna è difficile, ma Alessandro non si lascia scoraggiare.

Non è  semplice, come in ogni cosa ci sono i pro e i contro. Spesso è impossibile muoversi per uno o due concerti, le spese son tante, quindi per poter suonare fuori dall’isola, a meno che non siano dei concerti che riescano a sostenere tutte le spese (rarissimo), si cerca di mettere insieme 5-7-10 date, ed è davvero un lavoro sfiancante.

Il più grande desiderio di Alessandro quando suona è legato al concetto di energia.

Voglio trasmettere energia, vedo le performance come un continuo dare e ricevere.

Se non conoscete Alessandro vi consigliamo di prepararvi, perché sentirete parlare molto spesso di lui: i suoi nuovi lavori stanno per vedere la luce e uno in particolare è appena uscito.

Nell’aprile 2017 son stato a Verona per registrare il primo disco da solista di Tobjah (C+C=Maxigross), prodotto da Miles Cooper Seaton e Marco Giudici, appena uscito per Trovarobato il 6 aprie; poi ho iniziato a lavorare al mio primo album solista, anche questo prodotto da Miles.
Questo lavoro mi è stato proposto proprio da lui, penso volesse spingermi a indagare più dentro me stesso, il disco è in fase di ultimazione e vedrà presto luce. Lo scorso febbraio son stato a Bologna per registrare il disco della band Any Other (Adele Nigro), che uscirà prossimamente per la 42 Records.

Se invece volete ascoltarlo dal vivo, ci sono novità di altissimo livello:

Suonerò la prossimo primavera al Sound e Primavera Pro a Barcellona: sono ancora stranito e emozionato.

Alessandro è come un fiume in piena e porta con sé emozioni e talento; parlare con lui è un vero piacere e sentirlo raccontare la sua storia ci emoziona e ci sprona a vivere al massimo le nostre esistenze. Ma vogliamo chiudere raccontandovi un episodio significativo della sua vita.

Sette anni fa sono andato a Roma per frequentare un laboratorio con Michele Rabbia, vivevo un momento particolare della mia vita, perché stavo decidendo di fare della musica la mia professione. Poco dopo l’inizio del laboratorio, Michele ci fece suonare per 2 minuti e poi ci chiese se eravamo realmente intenzionati a diventare dei batteristi. Ovviamente tutti rispondemmo con un sì, mentre lui ci disse una frase che mi sconvolse: “Mi dispiace, ma non potete fare i batteristi, ci sono ragazzini di 14 anni molto più bravi di noi, già ora suonano meglio di noi, ciò vuol dire che anche impegnandoci al massimo non li raggiungeremo mai”.

Questa frase ha creato una crepa in me, uno shock, ma la frase successiva è stata la spinta che mi ha reso quello che sono oggi:  “Proprio per questo motivo dobbiamo essere diversi, dobbiamo fare altro, a loro la batteria, a noi la musica, dobbiamo cercare di essere unici in qualcosa che solo noi facciamo”.

 

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Da quel momento Alessandro ha cercato sempre di migliorarsi, ma soprattutto in quel momento ha deciso di voler essere un musicista prima ancora di un batterista. Alessandro inoltre insegna e pur non sentendosi la persona più adatta per dare dei consigli a degli aspiranti musicisti, ci tiene a sottolineare l’importanza della tecnica e della creatività.

Ho scelto di dedicarmi più alla musicalità, alla creatività, al rapporto con le altre persone, piuttosto che al rudimento fine a se stesso. Ciò non vuol dire che ho smesso di studiare, farlo è importante e vorrei avere ancora più tempo per farlo, ma riuscire ad interpretare la necessità di un compositore è fondamentale.

Posso dire che il lavorare sulla propria musica è una cosa che dà molte soddisfazioni, vedere anche poche persone durante i concerti in cui proponi un qualcosa di tuo è impagabile, sai che sono là per quello che fai tu e questo ti riempie di orgoglio

Siate orgogliosi dei vostri traguardi e credete sempre nei vostri sogni, perché provare a realizzare anche una piccola parte di essi potrebbe cambiare per sempre le vostre vite. Non lasciatevi spaventare dalle avversità ma realizzatevi e lasciatevi ispirare dalle storia di chi, come Alessandro, insegue ogni giorno i propri desideri.