La passione per la fotografia può nascere per caso, magari perché in casa, da bambina, trovi una macchina fotografica e ti vien voglia di cogliere gli sguardi di complicità fra i parenti, i loro sorrisi, i loro occhi. Così è successo a Giuseppina Acca, insegnante della scuola dell’infanzia che vive a Santadi, nel Sulcis.

Quando sviluppavamo le foto, i parenti ce le chiedevano: in qualche modo riuscivo a cogliere le emozioni sui loro visi.

Durante il periodo dell’adolescenza, però, Giuseppina abbandona la fotografia, senza un apparente motivo, senza spiegazioni. Riprende in mano la macchina fotografica da adulta, nel 2011:

Fotografavo paesaggi, soprattutto fiori e nuvole. Mi piaceva fotografare le nuvole per la loro forma mutevole: potevano diventare di volta in volta una ragazza sdraiata sulla spiaggia, un papero arrabbiato, il genio della lampada… magie nel cielo da immortalare.

Giuseppina Acca - Nuvole

Giuseppina non smette un attimo di fotografare, ma cambia i soggetti: dalle nuvole passa agli insetti, ai fiori e alle rocce della Sardegna. Il motivo?

Gli insetti sono piccoli, nessuno li guarda. Invece a me piace fotografarli. Mi piace anche fotografare i fiori, ma quelli piccoli e selvatici, spontanei. Anche le rocce hanno tanto da dire, hanno forme che rimandano al reale, ciononostante vengono notate poco. Alla Tomba dei Giganti di Barrancu Mannu c’è una roccia color ocra che sembra stia di guardia: quasi nessuno se ne accorge.

Giuseppina ama così tanto la fotografia da sfruttare gli scatti fotografici per progetti di lavoro con i suoi bambini:

È un’idea per l’apprendimento della lingua sarda, a cui tengo molto. Ho deciso di dedicare del tempo a fare ricerca nell’ambito archeologico, facendo conoscere ai bambini ciò che io ritengo degno di attenzione. Sono elementi archeologici, storici e religiosi che talvolta vengono considerati poco.

Attraverso le foto riesco a catturare l’attenzione dei bambini e trasmettere l’interesse per l’archeologia e per i paesi che possiedono queste ricchezze. Ho selezionato un sito per ogni paese che ho deciso di comprendere nel progetto.

Luoghi, momenti, situazioni irripetibili

Giuseppina Acca_insetto

Nonostante il suo amore per la fotografia, Giuseppina non ha seguito corsi tecnici, se si eccettua un workshop sulla fotografia naturalistica con Domenico Ruiu e Giovanni Paulis, e nemmeno ha intenzione di trasformare questa passione in una professione:

I servizi fotografici professionali sono spesso concentrati sulle persone. A me ora interessano altri soggetti.

Di certo, Giuseppina non abbandonerà mai la fotografia, come accaduto durante l’adolescenza:

La fotografia mi permette di immortalare luoghi, momenti e situazioni irripetibili. Mi piace conservare le emozioni vissute in quegli attimi. Fotografare è un lavoro di ricerca, un modo di conoscere in profondità, andare oltre la superficie, lo scontato. Una bella foto, tecnicamente perfetta, può anche non trasmetterti niente. Lo stesso oggetto, invece, può suscitare un’emozione se un particolare riesce a far breccia in chi osserva attraverso le sensazioni di chi scatta.

A Giuseppina interessa soprattutto ciò che sta dietro l’atto di fotografare:

Non uso tecniche particolari e non mi piace ritoccare le foto. Fotografare oggi è alla portata di tutti, ma se senza una certa sensibilità non si riesce a cogliere quel particolare che fa la differenza. È importante che passi il modo di essere del fotografo, altrimenti è solo “ritrarre”: può esserci qualità, ma non l’anima.

Quest’arte per Giuseppina va molto al di là del “mostrare”, ma è l’essenza stessa della vita:

La fotografia deve cogliere il punto di vista del fotografo e allo stesso tempo suscitare emozioni in chi osserva.
Ogni foto è diversa dalle altre, anche fotografando lo stesso oggetto nello stesso momento. L’anima del fotografo è nelle foto che scatta. Ti faccio un esempio: anche chi non mi conosce di persona nelle foto che scatto coglie il mio modo di essere.

Nuvole, insetti, rocce, siti archeologici: a Giuseppina basta cogliere un particolare che la intriga per convicerla a scattare. In alcune culture c’è la credenza che la fotografia rubi l’anima: nelle foto di Giuseppina, invece, l’anima prende vita nei colori e nelle forme di ciò che la sorprende.

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La foto di Giuseppina è stata scattata da Cristian Moi.