Ci sono strade destinate ad incrociarsi e persone destinate a percorrerle. Strade talvolta inaspettate, spesso sconosciute, altre volte riscoperte. Strade che narrano storie di persone, di luoghi, di fatti. Storie che affascinano, rapiscono, coinvolgono tanto da far scordare chi siamo e farci sentire parte di quella stessa storia.

Quella del Lifestills Collective è una storia di percorsi di vita che si incrociano e creano qualcosa di bellissimo. È una storia di 4 giovani ragazzi sardi con una grande passione per il videomaking e un enorme talento, ma soprattutto una rara sensibilità. È la storia di Roberto, Nicoletta, Andrea e Daniela.

Come fatto fino ad oggi, porteremo sempre avanti progetti indipendenti atti a sensibilizzare.

Roberto Pinna inizia il suo percorso come studente di informatica e, inizialmente, lavora come sviluppatore web freelance per diversi anni finché, un giorno, decide inaspettatamente di iscriversi al corso di laurea in Scienze della Comunicazione. È l’inizio di qualcosa, è il primo vero passo verso il Lifestills Collective. Qui scopre il filmmaking e partecipa ai primi workshop sullo stile documentario sociale, ma presto abbandona gli studi e si cimenta nella realizzazione di cortometraggi e fotoreportage. È una passione travolgente e Roberto vuole fare sul serio: segue tantissimi corsi e workshop, dal corso di digital storytelling dell’università di Birmingham a quello di fotografia del pluripremiato Shane Hurlbut, passando per tanti altri corsi nell’ambito del racconto video.

 

Nicoletta Atzeni è l’esteta del gruppo, appassionata di teatro, arti visive e fotografia. Anche per lei il primo contatto con il videomaking avviene durante gli studi in Scienze della Comunicazione durante i quali prende parte a diversi workshop sullo stile documentario. Collabora intanto con un’agenzia per la realizzazione di fotoreportage in contesti sociali e realizza cortometraggi per artisti indipendenti e video di eventi culturali.

 

Andrea Cuccu è un naturalista con la passione per la ricerca ed è proprio in questa sua veste di ricercatore che entra a far parte del Lifestills Collective: è il suo primo passo verso il mondo del filmmaking. Prende parte al primo documentario del collettivo e in questa occasione fa la sua prima esperienza come intervistatore e operatore di camera.

 

Daniela Fois è invece la parola del collettivo. Appassionata di scrittura creativa e di cinema, ha studiato anche lei Scienze della Comunicazione per poi trasferirsi in Svezia per studiare scrittura creativa.

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Siamo da sempre amanti delle diverse culture del mondo e creare un piccolo collettivo come Lifestills ci ha permesso di soddisfare la grandissima curiosità e la sete di conoscenza di tutti e quattro, canalizzandole inoltre per creare dei lavori che aiutino l’altro e che diano a qualunque realtà abbia bisogno di visibilità la giusta importanza.

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Tutto comincia con un viaggio di piacere in Marocco fatto da Nicoletta e Roberto. Durante questa vacanza i due ragazzi hanno l’occasione di vedere da vicino i risultati di un turismo “degli eccessi” e tutt’altro che etico. È un tema interessante, da approfondire.

In un anno di ricerca, studio tecnico e progettazione, nel quale Andrea si è unito al collettivo, abbiamo messo su un piano di lavoro che ci ha permesso di collaborare con la Onlus Bambini nel deserto e altre realtà locali nelle aree desertiche del sud-est Marocco. Insieme abbiamo realizzato il nostro primo e più grande lavoro, Grains of Gold.

Nel 2014 nasce così il Lifestills Collective che realizza il suo primo documentario dal titolo Grains of Gold, che tratta dell’impatto del turismo ai confini del Sahara marocchino.

 

La realizzazione è stata complessa per via della sua natura che intreccia diversi settori, dall’impatto ambientale a quello socio-economico, ma l’esperienza maturata sul campo penso sia stata impagabile. Durante le riprese abbiamo vissuto in un paese ai confini nel deserto, perciò abbiamo lottato con giorni di tempeste di sabbia e problemi di ogni tipo, ma vivendo con le persone del luogo giorno dopo giorno abbiamo potuto realizzare un lavoro il più genuino possibile.

È la loro strada, la giusta via da percorrere, con questo documentario i ragazzi non hanno più dubbi: vogliono continuare in questa direzione.

Abbiamo ampliato i nostri orizzonti sul fronte della realizzazione video, dedicandoci allo studio dello storytelling e dell’impatto visivo.

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Nel 2015 partecipano ad un concorso del Comune di Cagliari e realizzano uno spot per la promozione dell’integrazione e della diversità culturale nella nostra terra dal titolo Cagliari senza confini. Il collettivo si classifica primo tra 18 lavori. Sono inarrestabili, hanno le idee chiare e niente li può più fermare.

 

Nell’Ottobre dello stesso anno abbiamo avuto il piacere di partecipare ad un progetto di natura europea, mirato alla sensibilizzazione verso l’inclusione delle famiglie Rom nella società ungherese per il quale abbiamo realizzato una breve clip durante un flashmob.

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Arriva poi #IORESTO, docuserie web che racconta le storie di giovani sardi che hanno deciso di restare in Sardegna e investire su questo territorio con la propria professionalità.

#ioresto è  nata da una chiacchierata tra noi sugli expat. Ci chiedevamo perché mai nessuno abbia parlato di chi, a muso duro, resta in Sardegna donando valore alla propria terra.

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Durante la realizzazione del progetto si unisce al collettivo Daniela e, grazie alle sue grandi doti da scrittrice, diventa l’autrice della gran parte degli articoli della serie.

Attualmente stiamo lavorando al lancio di una campagna crowdfunding per la realizzazione di un documentario su Claudio Pelizzeni e il suo progetto TripTherapy. Claudio è un giovane affetto da diabete tipo 1, che ha lasciato il suo lavoro come vice direttore di banca per inseguire il suo sogno: viaggiare per il mondo in 1000 giorni senza aerei, per vivere le culture.

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Una nuova avventura: i ragazzi lo raggiungeranno in Brasile prima, e tra Africa e Europa dopo, per farsi raccontare il lato umano della sua esperienza.

Siamo quasi pronti al lancio della campagna e ciò che ci motiva tanto in questo progetto è che il protagonista sia entusiasta tanto quanto noi!

Ma i quattro ragazzi sono inarrestabili e oggi lavorano alla creazione di un format per promuovere associazioni, startup e aziende sul web, da includere in strategie di video marketing.

Con questo format, realizzato ispirandoci a famose società di filmmaking canadesi e americane e finalizzato con delle tecniche di storytelling da noi studiate e sperimentate, realizziamo brevi documentari orientati al web per comunicare i valori dietro l’ideatore o il fondatore di un’attività o di un’associazione, perché è realmente necessario che le persone capiscano che non c’è sempre e solo uno scopo di lucro dietro l’impegno. C’è quello che noi amiamo raccontare, ovvero il lato umano.

C’è la volontà, c’è il talento e c’è l’intraprendenza, ma soprattutto c’è una grande sensibilità: con questi magici ingredienti il Lifestills Collective sta creando qualcosa di fantastico e noi siamo sicuri che il loro nome arriverà lontano.