L’uomo è da sempre dedito alla creazione di opere a cui si riconosce un valore estetico e lo fa attraverso l’utilizzo di forme, colori, parole o suoni. Esistono tantissime forme d’arte, sta a noi sceglierne una o lasciarci contaminare dalla scultura, dalla pittura, dalla poesia, dalla musica e dal canto.

Oggi vi raccontiamo di Stefania Secci Rosa: parlando con questa grande artista abbiamo percepito grintaamore, che la guidano ogni giorno nel creare. Quando le abbiamo chiesto di descriversi abbiamo sorriso  contagiati dal suo entusiasmo: è come se avesse argento vivo addosso.

Il primo impeto è quello di descrivermi benissimo, perché dopo tutto sono una persona che ritengo essere un minimo brillante, ma cerco di essere obiettiva. Sono molto sbadata e con la testa fra le nuvole per quasi tutto il tempo, ma attenta a tante cose, soprattutto alla casa comune in cui abitiamo.

Le abbiamo chiesto di descriversi con tre aggettivi, ma poi abbiamo capito che non sarebbero bastati.

Per descrivermi mi servono cinque aggettivi: sognatrice, tenace, naturalista, creativa e curiosa.

Stefania ha un legame molto stretto con l’arte: in essa trova il suo rifugio.

Amo l’arte, tutta, e ho deciso di circondarmene da ogni lato per tutelarmi un pochino dalle brutture del mondo.

 

L’arte è fatta di persone e queste fanno parte della grande famiglia allargata di Stefania, una donna grintosa che custodisce dentro di se una parte della bambina che è stata.

Ritengo famiglia chiunque abbia instillato in me un senso di fiducia, stima, sostegno e amore; ormai sarebbe impossibile sciogliere legami così forti. Ogni giorno mi aggrappo a quella parte bambina della bambina che ero. Da bambina ero vivace, creativa, sognante, forte schietta e entusiasta, memorizzavo anche tutto in fretta, ora non più… ahimè.

L’arte, il mezzo per codificare i nostri stato d’animo

La musica entra nella vita di Stefania fin dalla nascita, ma capirà di volersi dedicare a essa al termine di una giornata al cinema. Nella sala proiettavano La sirenettaun cartone che ha segnato la vita di tante bambine e che ha cambiato completamente la visione artistica di Stefania.

Ricordo molto bene quella giornata, era il 1989 mi pare, e nel viaggio di rientro dal cinema Nuovo Odeon dove avevo appena visto La sirenetta, mi promisi che avrei cantato come Ariel, non facendo altro che razionalizzare una sensazione già viva in me da quando avevo zero anni. L’arte è il mezzo attraverso il quale riusciamo a codificare il nostro stato d’animo, che negli artisti è molto complesso, è il solo modo che conosciamo per esprimerci.

La musica ha dunque sempre fatto parte della sua vita: Stefania, infatti, comincia da giovanissima il suo percorso.

Ho sempre suonato da quando ero piccola, il sassofono nello specifico, nella banda di Lorenzo Pusceddu di Dolianova, poi mi sono laureata al conservatorio in canto jazz, poi in Inghilterra in composizione, ma ho sempre cantato e studiato la musica tradizionale di molti paesi.

 

Esiste sempre una persona in grado di scrutare dentro di noi e di aiutarci a riconoscere il nostro cammino. Stefania ha “imparato a stare sul palcoscenico” grazie a un altro sardo: Jacopo Cullin.

Ho imparato a trovarmi a mio agio sul palco stando al fianco di Jacopo Cullin in numerosi spettacoli. Ha davvero fatto in modo che uscisse fuori il meglio di me, mi ha aiutata a curare l’attenzione per il dettaglio, che prima non avevo. Posso dire che per me è stata la collaborazione più importante del mio trascorso artistico, perché lavorare con lui mi ha permesso di diventare quello che sono ora, senza esagerazioni.

Un’altra collaborazione importante che ha segnato la vita e la carriera di Stefania è quella con Neil Stemp, cioè chi le ha permesso di mettersi in luce anche nel mondo del cinema.

Per quanto riguarda il cinema, un’altra persona è stata importante nel mio cammino: Neil Stemp. Neil è un eccezionale compositore, orchestratore, music editor, synthesizer programmer, recording/mixing engineer.
Mi ha scelta come cantante e coautrice per una colonna sonora di un documentario worldwide prodotto dalla KBS, The Next Human. Grazie a questo documentario mi sono inserita in un mondo favoloso e ho iniziato a lavorare con maestranze tra le migliori al mondo.
Ma le persone che hanno guidato Stefania sono tante e lei ci tiene a ricordarle tutte, perché ogni persona le ha permesso di arricchire la sua cultura e la sua vita.
Ci sono tanti maestri che hanno creduto in me e mi hanno permesso di migliorare come musicista: in primis Rossella Faa, poi Marcello Zempt e Alessandro Diliberto.
Stefania è la dimostrazione che i sogni si possono realizzare se ci impegniamo ogni giorno per raggiungere l’obiettivo.
Ho sempre desiderato lavorare con le immagini, cantare nel cinema. Neil ha creduto molto in me e mi ha dato grandi opportunità. Grazie a lui ho cantato dietro le quinte per le colonne sonore dei film. Spero prima o poi lavorerò per la Disney, questo è il mio più grande sogno, che conservo dentro di me da quando vidi appunto la Sirenetta.
 Stefania studia diversi generi di espressione musicale tradizionale: una di queste è il famoso fado portoghese.

Il fado portoghese è il genere che mi ha conquistato più di tutti, è viscerale e carico di gioia e dolore. Riesce tirare fuori tutta la tavoletta di colori che hanno dipinto e dipingono i quadri della mia vita. Il fado rappresenta perfettamente il mio yin e yang.

Un’altra esperienza molto importante carica di energia è legata a un gruppo straordinario, i Rakia, che concerto dopo concerto hanno fatto ballare la Sardegna intera.

I Rakia son stati energia pura, il gruppo più bello con cui ho suonato, e parlo dei Rakia da quando erano ancora Shophar, nel loro stato embrionale. In questo gruppo la cosa più bella è stata trovare amici veri, tutte persone a cui voglio molto bene.

Se vi state chiedendo anche voi se i Rakia torneranno, non potete che continuare a leggere e seguire il suggerimento di Stefania.

Chissà se torneranno… non lo so, aprite una causa su Change.

Stefania non si ferma mai, a breve uscirà  il film To Tokyo, per il quale ha cantato nella colonna sonora di Trevor Jonescon con la supervisione di Neil.

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Ma ci sono tante altre novità: presto potrete trovarla in un progetto originale insieme a Emanuele Pusceddu e Francesca Puddu, un lavoro divertente e irriverente. Inoltre se siete fan delle Balentes, tenete le orecchie aperte, perché stanno tornando con un disco tutto nuovo.

Stefania ci saluta e mentre la salutiamo ci sentiamo storditi e affascinanti, e lasciamo affiorare quasi senza volere un sorriso, perché la sua energia ci ha travolti e il suo entusiasmo ci ha contagiati. Il messaggio che ci sentiamo di lasciarvi è solo uno: siate felici e inseguite i vostri sogni, perché dentro ognuno di noi esiste una principessa Ariel che merita di vedere la luce.